“Difendiamo legalità, sanità pubblica e il patrimonio dei ternani”
TERNI – Riceviamo e pubblichiamo – Le forze del Patto Avanti di Terni – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra – esprimono pieno sostegno e solidarietà ai due assessori regionali di Terni, Thomas De Luca e Francesco De Rebotti, finiti sotto attacco per aver difeso la legalità, l’interesse pubblico e la sanità umbra da una forzatura della legge al servizio di un’operazione speculativa.
La decisione della Giunta Regionale di impugnare la delibera comunale che dichiarava “superate” le prescrizioni sull’operazione Stadio-Clinica è un atto dovuto a tutela dell’interesse dei cittadini ternani. In particolare, la prescrizione principale da superare – quella relativa agli 80 posti letto in convenzione per la clinica privata – non è affatto superata. La legge e il buon senso non consentono di assegnare posti in convenzione a strutture che ancora non esistono. Per giustificare questa forzatura, il Comune di Terni ha richiamato una delibera della Giunta Tesei del 2023 che riservava alla provincia di Terni 80 posti letto, senza però destinarli alla clinica connessa allo stadio. Una clinica che nel 2023 non esisteva e che, ancora oggi, non esiste nemmeno su carta.
Oggi ci troviamo di fronte a una convenzione firmata tra il Comune e Stadium Spa (Ternana Calcio) che scarica sulla collettività il rischio di un’operazione speculativa: se la clinica non dovesse ottenere in futuro gli 80 posti letto, l’equilibrio finanziario dell’intera operazione crollerebbe, la convenzione verrebbe risolta e il Comune si troverebbe a dover pagare fino a 44 milioni di euro per uno stadio faraonico da 18 mila posti, completamente sovradimensionato rispetto a una media spettatori di poco più di 4.000 tifosi a partita. Un meccanismo perverso che socializza le perdite e privatizza i profitti. L’unico modo per proteggere i cittadini ternani da questo rischio è stato impugnare l’atto davanti al TAR, poiché palesemente illegittimo.
L’operazione stadio-clinica non è dannosa solo sul piano economico, ma anche per la salute dei cittadini. Gli 80 posti letto che garantirebbero la sostenibilità della clinica privata sono stati sottratti alla sanità pubblica umbra, e non alle cliniche perugine come sostiene certa destra. Si tratterebbe di uno spostamento di risorse dal pubblico al privato, in una regione che già oggi affronta un deficit sanitario di oltre 200 milioni di euro e una delle peggiori mobilità sanitarie d’Italia.
A tutto questo si aggiunge il rischio gravissimo di perdere un patrimonio storico della città, lo Stadio Libero Liberati, simbolo identitario di Terni. L’attuale convenzione prevede che la clinica possa essere costruita anche se lo stadio non verrà mai completato. Il risultato? Un cantiere bloccato e uno stadio fatto a metà. Terni merita invece uno stadio rinnovato, con fondi pubblici, sostenibile e rispettoso della sua storia, come sta avvenendo a Perugia, dove l’impianto è stato ammodernato senza consegnarlo agli interessi dei privati. Lo stadio deve restare dei ternani e non diventare merce di scambio in un’operazione speculativa.
Infine, questa operazione infliggerebbe l’ennesimo colpo al commercio di vicinato. Il progetto prevede 5.000 metri quadri di nuove superfici commerciali, a soli 500 metri dalle mura cittadine, drenando consumi verso un’area priva di utilità pubblica, mentre la città ha bisogno di rigenerare i quartieri e sostenere i piccoli esercizi di prossimità.
Le forze del Patto Avanti ribadiscono con forza che questa è una battaglia politica per difendere la legalità, la sanità pubblica e lo stadio “Libero Liberati”. Abbiamo impedito che Terni diventasse ostaggio di una speculazione edilizia e sanitaria, che presenta peraltro un enorme conflitto di interessi che riguarda il sindaco Bandecchi. Ora serve ripartire con una visione seria e condivisa di sviluppo urbano, che metta al centro la città, i cittadini e l’interesse pubblico.
Partito Democratico Terni, Movimento 5 Stelle Terni, Alleanza Verdi e Sinistra Terni

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