Scene cult – “Albè me presti 100 milioni?”

IN SIMPATICI E ANTIPATICI, FILM DEL 1998 DI CRISTIAN DE SICA, L’ATTORE ROMANO INTERPRETA -IN MANIERA BRILLANTE UN PERSONAGGIO A SUO MODO CINICO, CHE TUTTAVIA DEVE CONFRONTARSI CON UN AMBIENTE MOLTO PIU’ SPREGIUDICATO, SUPERFICALE E SPIETATO DI LUI. DA QUI LA DISTINZIONE TRA “SIMPATICI” E “ANTIPATICI”.
IL FILM E’ UN AFFRESCO DELLA RICCA BORGHESIA E DEL “GENERONE” ROMANO, MA ANCHE DELL’ITALIA “BIPOLARE” DELLA SECONDA META’ DEGLI ANNI ’90. L’ITALIA DIVISA TRA CENTRODESTRA-BERLUSCONIANO E CENTROSINISTRA-ANTIBERLUSCONIANO
La scena memorabile di cui vogliamo parlare si svolge in un locale latino-americano di Roma, dove i soci di uno dei più esclusivi circoli canottieri della Capitale si sono recati per la prima volta per trascorrere una delle tante serate spensierate.
Nella sala si sta ballando in gruppo “El Tiburon”. Alberto (Gianfranco Funari), presidente del Circolo, è perplesso sul locale in cui sono appena entrati e chiede a Roberto (Christian De Sica): “ma a te, te piace sto posto?”
Roberto risponde: “Beh divertente è divertente”
Alberto: “Ma uno do se mette a sede? Eh, sembra un garage!”
Roberto: “Aspetta , ti cerco io un cameriere, stai qua!”
Alberto: “Grazie sei gentile”
Poi la scena memorabile. Roberto cambia espressione, fissa Alberto e gli fa: “Albè, me presti cento milioni?” (all’epoca c’era ancora la lira!).
Alberto guarda Roberto senza far trasparire nessuna perplessità o sorpresa sulla richiesta appena fatta, e con nonchalance continua a fumare fissando Roberto. Un gioco di sguardi ed espressioni fenomenali che portano Roberto a farsi una risata e dire che stava scherzando.
UNA SCENA SIMILE C’ERA ANCHE NEL FILM “IL BOOM” DEL 1963 (Regia di Vittorio De Sica). IN QUESTA RAPPRESENTAZIONE SI AVVERTE UNA MAGGIORE DRAMMATICITA’. INFATTI POI IL PROTAGONISTA CERCA DI VENDERE UN OCCHIO PER FAR FRONTE AL BISOGNO DI DENARO NECESSARIO A MANTERE LO STILE DI VITA SUO E DELLA SUA FAMIGLIA.
Qui è Alberto Sordi che, mentre sta giocando a tennis con l’amico “Fofò”, trova il coraggio e gli chiede tre milioni (siamo agli inizi degli anni ’60!!). Ma poi finisce tutto in una risata!