Meno armi e più sociale, Simonetti (M5S): “L’Umbria si oppone alla crescente militarizzazione dell’Europa”

La Regione Umbria dice no alla svolta bellicista europea. In un momento in cui l’Europa sembra orientarsi verso una crescente militarizzazione, l’Umbria si fa portavoce di un’istanza alternativa. Serve un’Europa più sociale, inclusiva e coerente con la sua vocazione originaria di pace e cooperazione tra i popoli. L’Assemblea legislativa dell’Umbria prende una posizione chiara e netta sul programma della Commissione europea 2025, ribadendo con forza l’identità pacifista e solidale dell’Unione.
Siamo chiari: è forte la preoccupazione per l’enfasi crescente sul rafforzamento militare e industriale della difesa europea, una direzione che rischia di oscurare i principi fondativi dell’Unione. Ricordiamoci la centralità dell’articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra e promuove il dialogo tra le nazioni, la giustizia e la pace.
Non basta parlare di un modello sociale europeo: serve sostanza. Il Capitolo 3 del programma UE dedicato alla dimensione sociale è troppo debole rispetto all’urgenza di contrastare diseguaglianze crescenti, rafforzare i servizi pubblici, promuovere coesione sociale e una transizione ecologica giusta.
Per questo l’Umbria chiede con forza che gli investimenti strategici europei non penalizzino i fondi destinati alla formazione, all’istruzione, allo sviluppo sostenibile e alla giustizia sociale. L’auspicio è che l’Europa torni ad essere un progetto che unisce, costruisce e protegge la dignità delle persone, anziché concentrare risorse e attenzioni solo sulla dimensione militare.
Luca Simonetti, consigliere regionale Umbria
Presidente Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle – Assemblea legislativa dell’Umbria