Umbria: treni regionali esclusi dalla linea Direttissima Roma-Firenze, M5S: “i cittadini umbri non sono di serie B”

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Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Onorevole Emma Pavanelli (M5S) -“L’Umbria non può continuare a pagare lo scotto di decisioni calate dall’alto che penalizzano lavoratori, studenti e pendolari. La scelta di escludere i treni regionali dalla linea Direttissima Roma-Firenze, a partire dal 1° gennaio 2026, è un colpo durissimo per migliaia di cittadini umbri e per l’intero sistema dei trasporti del Centro Italia. Per questo ho depositato un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere chiarimenti e azioni immediate”. Lo dichiara la deputata umbra del Movimento 5 Stelle Emma Pavanelli, che aggiunge: “Secondo la delibera n. 178/2024 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, i treni regionali con velocità massima inferiore a 200 km/h non potranno più accedere alla Direttissima. Una scelta assurda che costringerà le corse regionali a deviare sulle linee lente, allungando notevolmente i tempi di percorrenza. A tutto questo si aggiunge il rischio di rendere vani gli investimenti fatti dall’Umbria per l’acquisto di nuovi convogli che verrebbero parimenti esclusi dalla linea veloce. Il risultato? I pendolari della Tuscia e di tutta l’Umbria rischiano ritardi, cancellazioni e una qualità del servizio ancora più scadente. Ho chiesto al Ministro Salvini se il Governo sia consapevole delle conseguenze economiche e sociali di questa decisione e se intenda sospendere in via cautelare l’applicazione della delibera fino a quando non saranno consegnati i nuovi treni. Ho anche chiesto se siano stati valutati gli impatti sugli investimenti già fatti e sui contratti di servizio con le Regioni, e se il MIT abbia previsto piani alternativi per garantire il diritto alla mobilità ai cittadin. L’Umbria è una regione piena di storia e cultura. È conosciuta in tutto il mondo per eventi straordinari come il Festival dei Due Mondi e l’Umbria Jazz, che portano qui artisti e turisti da ogni angolo del pianeta. Questi successi sono stati raggiunti nonostante collegamenti ferroviari pessimi, spesso inesistenti, che mortificano il suo potenziale economico e sociale. Ma per Salvini e il Governo Meloni l’Umbria esiste solo in campagna elettorale: per il resto del tempo viene trattata come una terra di serie B. È giunta l’ora di smettere di ignorare le Regioni del Centro Italia e di attivare subito un tavolo tecnico-politico con le Regioni Lazio, Toscana, Marche e Umbria, RFI, ART e la Conferenza delle Regioni. È ora di ascoltare i territori e garantire ai cittadini servizi ferroviari degni di un Paese civile” conclude Pavanelli.

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