Regione Umbria: Stefania Proietti Presidente

La candidata del centrosinistra conquista la Presidenza della Regione. La sindaca di Assisi, pacifista e cattolica, è riuscita a mettere insieme insieme Pd e M5S: «Un’alleanza senza divisioni che punta sulla sanità pubblica»
Carlotta De Leo per “Il Corriere della Sera”
Stefania Proietti è sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia. Una candidata civica, senza tessere di partito su cui il centrosinistra unito punta per riprendersi l’Umbria.
Proietti è riuscita nell’ardua impresa di mettere d’accordo l’intero «campo largo» (o quel che ne resta a livello nazionale). Tanto da stupire la stessa Elly Schlein: «Sono segretaria del Pd da un anno e mezzo e non mi era mai successo che tutte le forze alternative alla destra sono andate insieme dalla sindaca a dirle guida tu questo progetto politico».
Sul piano strettamente politico, il «campo largo» che sostiene Proietti si chiama «Patto avanti» e mette insieme Pd, Cinque Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, e le liste civiche Umbria domani, Civici umbri, Umbria per la sanità e Umbria futura. «Un’alleanza – spiega Proietti – senza divisioni. Un progetto civico e aperto. Renzi e Calenda? Sono con noi. Il simbolo di Azione è in una delle liste civiche, mentre quello di Italia viva non c’è ma ci sono i suoi candidati».
Nata ad Assisi 49 anni fa, Proietti si è laureata in ingegneria meccanica all’università di Perugia e ha conseguito un dottorato di ricerca in ingegneria industriale e un master di II livello in gestione dei sistemi energetici. È ricercatrice universitaria su temi legati alla sostenibilità e al cambiamento climatico.
Sposata, due figli maschi, nel 2016 approda alla politica da civica e viene eletta sindaca di Assisi – sostenuta dal Partito democratico e due liste civiche. Nel 2021 è stata confermata per un secondo mandato, stavolta anche con l’appoggio del M5S. Nello stesso anno è stata eletta anche presidente della Provincia di Perugia.
Pacifista e cattolica, nel suo programma l’accento è sulla sanità: «C’è stato uno smantellamento graduale di quella pubblica che non riesce più a garantire le prestazioni minime essenziali». Non a caso, per la chiusura della campagna con i big (Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni) ha voluto un presidio di fronte all’ospedale di Terni.